Settembre 1987. Avevo 31 anni. Una crisi esistenziale profonda mi portò a mettere in discussione tutto: carriera, relazioni, certezze. Fu l'inizio di quella che oggi chiamo la mia conversione spirituale. Ma non fu un momento, fu un processo. Un processo fatto di cadute, resistenze, illuminazioni e, soprattutto, di passaggi necessari.
Oggi, dopo trent'anni di ricerca e accompagnamento di oltre 500 persone in percorsi di trasformazione, so con certezza che cambiare non è un evento improvviso. È un processo organico, scandito da fasi precise. Conoscere queste fasi non rende la trasformazione più facile, ma la rende più sostenibile e meno solitaria.
"La trasformazione autentica non è l'abbandono di chi eravamo, ma il completamento di chi siamo sempre stati chiamati a essere."
— Vinicio Morgoni
Perché Trasformarsi È Così Difficile?
Dal punto di vista sociologico, ogni identità personale è anche identità sociale: siamo riconosciuti, collocati, validati dagli altri attraverso ruoli, appartenenze, comportamenti attesi. Cambiare significa anche destabilizzare questo sistema di riconoscimento. Ecco perché la resistenza alla trasformazione non è solo interna, ma anche esterna.
Inoltre, il cervello umano è progettato per la conservazione energetica: preferisce pattern noti (anche se dolorosi) a incertezze nuove. Cambiare richiede energia, coraggio e, spesso, una crisi che rompa l'equilibrio apparente.
Delle persone che tentano di cambiare senza metodo ritornano ai vecchi pattern entro 6 mesi
Mesi è la durata media di un processo di trasformazione profonda e stabile
Tentativi prima di una trasformazione stabile (studi su dipendenze e abitudini)
Di chi intraprende un percorso guidato raggiunge una trasformazione duratura
Chi ha una comunità di supporto ha 3 volte più probabilità di riuscire
Dei cambiamenti inizia con una crisi o un evento destabilizzante (fonte: Prochaska)
Questi dati non sono per scoraggiare, ma per normalizzare la difficoltà. Se stai lottando per cambiare, non sei debole: sei umano.